delfico punto it - l'abruzzo e l'abruzzesistica - storia, bibliografia, fotografie, documenti - a cura di fausto eugeni
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ritratto di Francesco Savini |
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1842: si celebra in Teramo il matrimonio tra Domenico Savini (n.1810), sindaco di Teramo, e Rosa Rozzi (n.1827), di Campli. Domenico Savini è figlio di Sigismondo (1777-1851), anch’egli Sindaco di Teramo, ed è fratello di Bernardo (1812-1882). Nell’occasione del matrimonio si effettuano lavori nel palazzo di famiglia. Infatti uno degli affreschi del palazzo, Artemide con ancelle, di Giuseppe Mancini, porta proprio la data del 1842 (cfr Marisa Profeta, Palazzo Savini, Notizie dalla Delfico, 2002/3). 1846 (19 giugno): Francesco Savini nasce a Teramo, da Domenico e Rosa Rozzi; 1848 (26 luglio): nasce il fratello Giuseppe che sarà storico e, soprattutto, dialettologo; morirà nel 1904; 1852: il padre Domenico è nominato per la seconda volta Sindaco di Teramo; 1873: Francesco è nominato membro del Comizio Agrario; 1874: stando al frontespizio del manoscritto de I Signori di Melatino, (come riferisce don Giulio Di Francesco) è questo l’anno in cui Savini inizia il suo lavoro di storico; 1877: il cronista del Corriere Abruzzese segnala lo studio sulla famiglia di Melatino che Francesco Savini sta portando a termine; 1878: è nominato presidente della Società musicale; 1881 (15 di agosto): sposa, a Napoli, Anna Diletta, detta “Annina”, dei Baroni Angeloni, nativa di Roccaraso (Aq) ma domiciliata e residente a Napoli. Agli sposi sono dedicati versi a stampa da numerosi amici, scrittori e poeti, tra questi il preside del Liceo di Teramo, Giuseppe Pistelli, il professor Vito Tonti, l’anziano latinista Quintino Guanciali, il letterato Vincenzo Carli; la stampa locale loda le famiglie degli sposi per la generosità dimostrata nell’occasione, con le elargizioni effettuate in favore degli Isitituti pii della città, orfanotrofio e ospedale; la coppia avrà sette figli: Rosa, Bianca, Maria, Margherita, Pia, Bernardo e Domenico Maria; - pubblica I Signori di Melatino, Firenze, Tip. M. Ricci, (426 pagine con ampio corredo iconografico riproducente gli stemmi della famiglia). È questo il suo primo libro, subito accolto da recensioni positive nei giudizi, prima fra tutte quella a cura di Camillo Minieri Riccio, in “Archivio storico per le Province napoletane”; 1883 (13 gennaio): nasce la prima figlia Rosa, Massima Maria (m. San Vito di Cadore, 1971); (17 novembre): esce sul “Corriere abruzzese” il primo articolo di Francesco Savini. Riguarda la “voce Rua”. 1884 (23 maggio): nasce la seconda figlia, Bianca, Celestina Maria (m. Buttigliera Alta, 1963); 1885 (3 maggio): nasce la terza figlia, Maria, Pierina Caterina (m. San Remo 1962) 1886: è nominato presidente delle Case Operaie; - pubblica Uno sguardo alla storia municipale di Teramo, in “Rivista abruzzese di scienze lettere ed arti”, I (1886), fasc.III; si tratta del suo primo articolo sulla Rivista Abruzzese fondata dal fratello Giuseppe, unitamente a Vittorio Savorini, Eugenio Cerulli e Federico Occella. - nasce la quarta figlia, Margherita (m. Giulianova, 1980); 1887: nasce la quinta figlia, Pia, Anna Carmela; 1888: è nominato Commissario delle Antichità; - partecipa alla fondazione della Deputazione abruzzese di Storia Patria nell’ambito della quale è nominato Socio emerito; - uomo di destra, conservatore, cattolico di tendenza “guelfa”, manifesta un aperto dissenso di fronte alle onoranze riservate dai teramani all’on Giovanni Bovio, esponente massonico e deputato di sinistra, giunto in visita a Teramo durante l’Esposizione provinciale operaia del 1888; al passaggio del corteo sotto il proprio palazzo fa chiudere con ostentazione le finestre; - (giugno): nei lavori dell’Esposizione sono impegnati il fratello Giuseppe, come vicepresidente della Commissione organizzatrice e la moglie Annina, presidente della “Sezione dei lavori femminili”; - (4 ottobre): nasce il sesto figlio, Bernardo, Sigismondo Francesco Maria (m. Roseto degli Abruzzi, 1965); 1889: Priore della Congregazione di Santa Maria del Carmine; - pubblica gli Statuti del Comune di Teramo del 1440. Testo originale, Firenze, Barbera, 1889, pp.238; e Sugli Statuti teramani del 1440. Studio, Firenze, Barbera, 1889, pp. VII,264; - (settembre): è a Parigi con la moglie Annina per visitare l’Esposizione universale; nell’occasione fa eseguire una serie di fotografie di straordinaria bellezza; - (8 dicembre): muore il padre Domenico. Era nato nel 1810 e, in epoca borbonica, per ben due volte, nel 1842 e nel 1852, era stato Sindaco di Teramo. 1890: membro della Congregazione di Carità; - (29 settembre): nasce il settimo figlio Domenico Cipriano Maria (m. Giulianova, 1985); 1891: durante i lavori di scavo eseguiti nel sottosuolo del suo palazzo di corso del Trivio, viene alla luce la Domus privata romana con il bellissimo Mosaico del Leone. - il pittore napoletano De Giacomo esegue una serie di dipinti - davanti al progetto di riforma delle Prefetture, promosso dal governo Crispi, nel quale si prevedeva la soppressione della provincia teramana, Savini illustra le ragioni storiche della istituzione di questa provincia e il ruolo svolto nel corso dei secoli. Ancora, negli anni Venti, tenterà invano di opporsi allo smembramento della provincia di Teramo attuato in favore della nuova provincia di Pescara. - (giugno): presidente del Comitato Popolare elettorale 1892: supplente della Deputazione provinciale; - (2 luglio): sul “Corriere Abruzzese” pubblica La Chiesa delle Grazie, primo intervento sul monumento che, sotto la sua direzione e tra accese polemiche, sarà sottoposto a restauro e riaperto solennemente al pubblico nel settembre del 1900. 1893 (25 marzo): all’età di 34 anni muore la moglie Annina. Era nata a Roccaraso (Aq), nel 1859; all’epoca della morte riveste la carica di presidentessa della “Commissione per la erezione del busto a Giannina Milli”. I funerali solenni sono celebrati nella chiesa del Carmine. L’elogio pubblico tenuto dall’arcidiacono aprutino Berardo Mezucelli e il necrologio civile da Concetta De Sanctis Palma; segue poi per la Società operaia il discorso dell’avv. Bindi; il corteo si snoda lungo le vie di Teramo, aperto da cento contadini in rappresentanza dei tanti che lavoravano le terre dei Savini. Il cronista del “Corriere abruzzese”, nel descrivere la solenne cerimonia, nota “da una finestra veggo che una istantanea ritrae il luttuoso spettacolo” [Corriere Abruzzese, 1893/n.25 del 29 marzo] - dopo due anni di studio, Francesco Savini pubblica Una “Domus privata romana” recentemente scoperta nell’antico suolo d’Interamnia Pretutttiana, ora Teramo, e le sue relazioni con le due distruzioni di questa nei secoli VI e XII. Descrizione ornata di due cromolitografie e di una fototipia, Teramo, Giovanni Fabbri editore, 1893, pp.23. Una delle cromolitografie, eseguita dal calligrafo e pittore Francesco Albani, rappresenta una splendida riproduzione del Mosaico del Leone. La bella pubblicazione è dedicata alla moglie Annina. - Benedetto Croce, che scrive sotto lo pseudonimo di Don Ferrante, recensisce uno scritto di Savini, Da libri e periodici [Sulla chiesa delle Grazie in Teramo], in “Napoli Nobilissima”, Napoli, 1893, pp.47-48; 1893-1896: componente di diverse commissioni provinciali (statistica e pubblica istruzione) 1894: Assessore al comune di Teramo; 1895: eletto Consigliere provinciale; nominato presidente della Congregazione di Carità; - pubblica Il comune teramano nella sua vita intima e pubblica dai più antichi tempi ai moderni, Roma, Forzani. 1895, pp. XX, 612 [clicca per consultare il Sommario pubblicato su Delfico.it]; il volume reca in apertura la dedica alla figlia maggiore Rosina; 1896: più o meno nel corso di quest’anno potrebbe essere stato eseguito il ritratto a olio dipinto da Pasquale Celomi che, proprio in tale data dipinge un ritratto dei figli del fratello Giuseppe; 1897: nominato delegato della provincia di Teramo presso la Società storica abruzzese; - nel palazzo di famiglia si inaugura il nuovo ingresso sul corso del Trivio, con la scala monumentale progettata dall’ingegnere Norberto Rozzi - (8 marzo, ore 12): Alessandro Brunetti, 25 anni, attende il presidente Savini all’ingresso della Congrega di Carità e lo accoltella. La notizia si diffonde immediatamente e accorrono numerosi medici da tuta la città. Giunge per primo il dott. Achille Fiocco, che ha lo studio nelle vicinanze, e che riesce a fermare la grave emorragia in corso. Brunetti, che è convinto di aver ucciso Savini, fugge verso la propria abitazione e, qui giunto, si toglie la vita con un colpo di pistola. L’aggressione è connessa alla particolare situazione di Brunetti, affetto da tubercolosi, al quale, come malato cronico, il regolamento ospedaliero allora in vigore vietava il ricovero. In questa circostanza Francesco Savini, mentre come presidente della Congrega di Carità aveva dovuto far rispettare il regolamento e negare l’accoglienza, privatamente si era attivato perché Brunetti ricevesse adeguato soccorso in denaro e medicinali (cronache dell’accaduto in Sor Paolo, 1897/10 e Il Centrale 1897/20); 1898 aprile: il falegname ebanista Raffaele De Fabritiis, detto il Pennese, espone alla cittadinanza una delle nove porte intagliate, destinate a palazzo Savini [Il Centrale, 1898/33]; - pubblica S. Maria Aprutiensis ovvero l’antica Cattedrale di Teramo. Studio storico artistico …, Roma, Forzani, 1898, pp. 112; 1899: all’interno del Consiglio provinciale interviene contro il progettato abbattimento della chiesa di San Matteo; - (novembre): inaugurazione e benedizione della cappella di famiglia, ubicata nel palazzo di corso del Trivio, affrescata da Cesare Mariani (Roma, 1826-1901) che in quei giorni stava portando a termine sempre su incarico di Savini, il restauro del Tempio della Madonna delle Grazie. Il falegname Raffaele De Fabritiis (n.1849 ca), detto il Pennese, realizza otto (forse nove) porte intagliate da sistemare nel palazzo [Corriere abruzzese, 1 novembre 1899; La Luce, 1899/23] 1900: Savini è nominato Ispettore dei Monumenti e Scavi di antichità; - pubblica Il Duomo di Teramo. Storia e descrizione … , Roma, Forzani, 1900, pp. 176 con appendice di tavole fototipiche; la documentazione fotografica, come sottolinea lo stesso Savini nella presentazione, è affidata a Danesi di Roma e a Bassani di Milano; si tratta del primo studio organico sulla più importante chiesa teramana, con ampio corredo fotografico. Savini vuole dedicarlo all’Arcidiacono aprutino Berardo Mezucelli, suo amico personale “A voi, capo del Capitolo, che officia in cattedrale teramana, va degnamente consacrato il libro che ne tratta; a voi, amico mio antico e provato, che nelle sventure, e specialmente nella massima, avete, con la parola alta e benevola, lenito il mio dolore insanabile, questo scritto giustamente s’indirizza”. Nel fondo Mezucelli (b.2, fasc.50), presso l’Archivio di Stato di Teramo, è conservato l’originale della lettera con la quale Savini accompagna l’invio all’amico della prima copia dell’opera. - riapertura del tempio della Madonna delle Grazie, praticamente “ricostruito”, sotto la direzione di Francesco Savini, a cura di Cesare Mariani. Nell’occasione si sviluppa un aspro dibattito con al centro il pittore Gennaro della Monica che, sotto lo pseudonimo di Graffiacane, attacca con impeto le scelte operate da Savini. Nel 1903 Savini pubblicherà un accurato rendiconto relativo alla gestione dei lavori di riedificazione del tempio. - (novembre): Benedetto Croce (don Ferrante) recensisce Il Duomo di Teramo, in “Napoli mobilissima, novembre 1900, p.176; 1901: pubblica Il Liber Censualis del 1348 del Capitolo Aprutino. Testo originale pubblicato con note, indici e fac-simile, Roma, Forzani, 1901, pp.116, con tavole; don Giulio Di Francesco sottolinea che “nel Liber si trovano indicati, per la prima volta, l’ordinamento feudale della proprietà terriera, le leggi che la difendevano, gli usi che la regolavano nel sec. XIV i rapporti fra colono e signore. Il Liber dà, inoltre, un quadro completo delle contrade di Teramo, dei dintorni dove si trovavano i terreni censiti compreso il nome delle famiglie e dei singoli debitori, che erano tenuti a versare il censo … dà la possibilità al ricercatore di ricostruire e di ricomporre lo stato del territorio e del comprensorio della città di Teramo”. - ignoti deturpano il “medaglione” che raffigura Savini all’interno del nuovo Tempio delle Grazie [Il Centrale, 1901/100] 1902: la carica di presidente della Congregazione di carità lo porta a indagare anche sulla storia delle istituzioni sanitarie a Teramo e a pubblicare L’Ospedale di Sant’Antonio abate in Teramo e le sue vicende storiche ed economiche, Teramo, De Carolis, 1902, pp.98 con tavole; - (agosto): interventi sullo stato del Campanile della Cattedrale di Teramo; articoli e lettera aperta di Savini al Sovrintendente architetto Cesare Viviani [Sulla stabilità del Duomo e del campanile di Teramo, Corriere abruzzese, 30 agosto 1902; Sul Duomo e sul campanile di Teramo e sulla chiesa di San Flaviano, in Nuovo Abruzzo, 1902/69 del 28 agosto]; 1903: pubblica Pel compimento e l’apertura al culto della nuova Chiesa delle Grazie in Teramo. Fatti, cifre e documenti, Teramo,Cioschi, 1903, pp.28; - deturpato l’affresco di Cesare Mariani che raffigura Savini [Il Centrale, 1903/7] 1904: Consigliere comunale; - (12 dicembre): muore il fratello Giuseppe. 1905: don Giovanni Muzj, archivista della Curia vescovile di Teramo, riscopre casualmente il perduto Cartulario della Chiesa aprutina e lo consegna a Savini per la trascrizione, lo studio e la pubblicazione. Savini pubblica una serie di articoli per dare notizia della preziosa riscoperta e avvia il lavoro che lo occuperà per i cinque anni successivi. 1906: per l’inaugurazione del nuovo acquedotto impiantato nella villa di Selva dei Colli, “offrì una sontuosa Garden-Party, alla quale invitò quasi tutte le famiglie teramane, mettendo a loro disposizione, a sue spese, un treno speciale” [testimonianza di Domenico Maria Savini, Introduzione, a Comitato per le onoranze a Francesco Savini in Teramo, Celebrazione. L’uomo, lo storico, l’archeologo, Teramo, Ars et Labor, 1951, p. 14]; 1907: pubblica Gli edifizii teramani nel medio evo. Studio tecnico-storico, Roma, Forzani, 1907, nel preparare questa nuova pubblicazione, Savini commissiona al fotografo e pittore Ernesto Aurini un reportage per documentare quali siano gli edifici ancora esistenti in città. Circa sessanta le tavole fotografiche pubblicate nel volume, un piccolo corpus documentario, oggi preziosissimo, che tramanda la memoria visiva di alcuni edifici ormai demoliti o lo stato originale di altri, oggi completamente ristrutturati. Durante una gita a Propezzano, in compagnia delle figlie uno sconosciuto, protetto dagli alberi, scaglia una pietra contro la carrozza dei Savini e colpisce alla testa la signorina Nardi, amica di famiglia. Le indagini portano alla individuazione di un contadino che nei giorni precedenti è stato licenziato (“Il Centrale”, 1907, Ottobre) 1908: presidente della Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti; 1910: dopo cinque anni di studio e ricerche pubblica Il Cartulario della Chiesa Teramana. Codice latino in pergamena del sec. XII dell’Archivio Vescovile di Teramo, Roma, Forzani, 1910; pp. LX, 161, con tavole; vi figurano la trascrizione e i risultati dello studio condotto. Si tratta di uno dei suoi più importanti contributi a livello scientifico. Recensioni escono su “La civiltà cattolica”, “Archivo storico italiano”, “Rivista storica italiana” e molte altre riviste, abruzzesi e non. 1912: pubblica Septem Dioeceses Aprutienses Medii Aevii in Vaticano Tabulario. Notiziae ad Dioeceses, Adriensem, Aprutinam, Aquilensem, Marsicanam, Pennensem, Theatinam et Valvensem pertinentes ex Vaticano Tabulario excerptae ac singillatim et iuxta chronologicum ordinem concinnatae, Romae, ex Offic. Typ. Senatus [Forzani], 1912, pp. VIII-590; si trovano qui dunque notizie delle Diocesi di Teramo, Atri, Aquila, Avezzano, Penne, Chieti e Valva-Sulmona. - Fornisce a Luigi Coppa Zuccari, che a lui si è rivolto, le informazioni utili al reperimento del manoscritto originale della “Cronaca” di Angelo De Jacobis; [testimonianza di Luigi Coppa Zuccari, Introduzione al III volume di Invasione francese negli Abruzzi, Roma, 1939, p.X]; 1914: pubblica il Bullarium Capituli Aprutini Saeculorum XIII e XIV ex Codice cartaceo autographo in ipsius collegii tabulario Terami servato, Romae, ex Offic. Typ. SenatusMCMXIV, pp.VII, 233; si tratta – scrive don Giulio Di Francesco – di 169 bolle, trascritte parola per parola, ed arricchite da un breve, quanto puntuale proemio, da sobrie note e dagli indici onomastico, toponomastico, analitico e cronologico”; 1915: Benedetto Croce nella Letteratura della Nuova Italia, vol.IV, Bari, Laterza, 1915, cita l’opera del Savini. 1917: Achille Ratti, che nel 1922 sarà eletto Papa con il nome di Pio XI, nella sua veste di Prefetto della Biblioteca Vaticana scrive a Savini per avere la pubblicazione Gli archivi teramani che la Vaticana possedeva per alcune parti. - pubblica Le famiglie feudali della Regione Teramana nel Medioevo, Roma, G.Bardi, 1917, pp.VIII, 255; la tipografia di riferimento in questo caso è la romana Bardi, anch’essa “tipografia del Senato”, come Forzani. 1923: tiene il discorso ufficiale per l’inaugurazione della civica Pinacoteca (La Pinacoteca civica di Teramo, le sue vicende e il discorso di F.S. per la sua inaugurazione, Teramo, Tip. Cioschi, 1923); 1924 (giugno): fa da guida al Principe Umberto di Savoia durante la visita di questi alla città di Teramo. 1925 (30 maggio): Savini tiene una relazione all’interno della Commissione provinciale per la tutela dei Monumenti; argomento centrale sono i prossimi lavori di restauro del Duomo di Teramo. Il testo dell’articolo, che viene pubblicato su “Il Popolo Abruzzese”, rappresenta il primo intervento dal quale si svilupperanno poi tutte le vivaci polemiche sull’argomento. 1926: Nel corso del mese di luglio, Savini riprende il tema dei Restauri del Duomo con un breve opuscolo e con un articolo pubblicato su “L’Italia centrale” (25 luglio, p.3). La risposta di don Gaetano Cicioni innesca una polemica relativa alla linea da seguire tra conservazione e ricostruzione. Alla polemica parteciperanno Tommaso Bruno Stoppa, Ernesto Narcisi e, sia pure marginalmente, Giovanni Fabbri. La polemica si sviluppa fino all’aprile del 1928, data di inizio dei lavori, ma riemergerà poi a tratti anche a distanza di anni. - scambio epistolare con Luigi Coppa Zuccari su argomenti di Storia teramana [testimonianza di Luigi Coppa Zuccari, Indice. IV volume di Invasione francese negli Abruzzi, Roma, 1939, voce “Savini Francesco”]; - (4 ottobre): scrive la Prefazione al primo e secondo volume dell’opera di Luigi Coppa Zuccai, L’invasione francese negli Abruzzi, L’Aquila, Vecchioni, 1928; [Luigi Coppa Zuccari, Indice. IV volume di Invasione francese negli Abruzzi, Roma, 1939, voce “Savini Francesco”]; 1927: tenta inutilmente di opporsi allo smembramento della provincia di Teramo in favore della nuova provincia di Pescara. Ripropone la memoria sull’Istituzione della provincia - pubblica Le Famiglie del Teramano. Notizie storiche sommarie tratte dai documenti e dalle croniche, Roma, G. Bardi, 1927, pp.VIII, 286[clicca per consultare il Sommario pubblicato su Delfico.it]; 1929: il Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione generale delle Belle Arti, diretta da Paribeni, manda a Teramo Vincenzo Pilotti per relazionare sul progetto di restauro della chiesa di San Domenico, sostenuto da Francesco Savini. Il parere favorevole di Pilotti apre la strada all’inizio dei lavori. 1930-1931: polemica con Grazia Salvoni Savorini sugli affreschi del convento di San Domenico ... (Abruzzo teramano ... cfr Fucinese). Affreschi quattrocenteschi scoperti e restaurati a San Domenico, [lettera di Francesco Savini], in Il Solco, 26 ottobre 1930; 1932 (24 ottobre): La Deputazione di Storia Patria per gli Abruzzi rende pubblici onori al lavoro dello storico Francesco Savini, vice presidente della Società che nel 1889 aveva partecipato alla fondazione del sodalizio. Le orazioni ufficiali sono tenute da Cesare Rivera e Ettore Moschino (In onore di F.S. vice presidente della R. Deputazione, discorsi pronunciati a Teramo il 24 ottobre 1932, L’Aquila, presso la Deputazione, s.d.); 1935: pubblica il suo ultimo articolo.Esce su “Notizie degli Scavi di antichità”, e tratta di una epigrafe sabellica rinvenuta in territorio di Spiano. Da questo momento non pubblicherà più nulla. 1936: racconta il figlio Domenico Maria (Presentazione, in Il Comune teramano, rist. anastatica del 1967, cit., p.3) che “Quando arrivato al suo 90mo anno di età, volle passare la proprietà delle sue terre al figlio designato fece cogliere un ramoscello di una pianta di ulivo e spezzandolo lo passò nelle mani dell’erede e sorridendo esclamò “Così facevano i Longobardi e così i Conti di Aprutio!”. 1940 (6 novembre): muore nella villa di Selva dei Colli, presso Mosciano Sant’Angelo. Nel 1950 a dieci anni dalla morte la città di Teramo gli riservò solenni onoranze. Nella Chiesa di San Domenico, che proprio a spese di Savini era stata restaurata e restituita al culto, si inaugurò un Mausoleo che il 6 novembre del 1950, nel decennale della morte, raccolse le spoglie dello storico. In questa occasione, tra le altre iniziative, Raffaele Aurini pubblicò il volume Francesco Savini e la sua opera. Saggio bibliografico, Teramo, Ars et Labor, 1950, con la prima stesura della bibliografia poi confluita nel Dizionario bibliografico della Gente d’Abruzzo. Resta invece ancora da raccogliere e sistemare tutta la vastissima bibliografia critica che Aurini. |
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Riepilogo degli articoli
pubblicati da Francesco Savini |
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Altri articoli di Francesco Savini pubblicati su Delfico.it |
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grazie a Massimo per lo sfondo della pagina, lo stesso in uso su www.defilippis-delfico.it |
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