scdelfico punto it - l'abruzzo e l'abruzzesistica - storia, bibliografia, fotografie, documenti - a cura di fausto eugeni
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Federico Adamoli| home page |
Scheda bio-bibliografica di Federico Adamoli |
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Nato nel 1963 a Teramo, da Giovanni (1914-1983) e Maria Rastelli (1938-2007).
Diplomato Ragioniere nel 1980 presso l'Istituto Tecnico Commerciale "Vincenzo Comi" di Teramo. Tra il 1986 e il 1988 ha svolto, quale obiettore di coscienza, il servizio civile presso la sezione teramana dell'A.R.C.I. Dopo due brevi esperienze presso il PRA di Teramo (1984) ed il Centro Produzioni Editoriali come collaboratore editoriale (1989-1990), lavora come tecnico sistemista e analista-programmatore presso lo Studio Delta di Teramo dal 1990 al 2000, dove cura le procedure di contabilità aziendale e per commercialisti. |
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Nel 2005 fonda il sito di famiglia (Adamoli.org), un suggestivo viaggio nel tempo e nella memoria, realizzato grazie al copioso materiale storico conservato negli anni dal padre Giovanni. dal nonno Federico e dallo zio Umberto.
Nell'anno successivo apre un portale Internet – www.abruzzoinmostra.it - sul quale vengono integralmente pubblicate mostre organizzate nel territorio abruzzese, avviando al tempo stesso una amichevole e proficua collaborazione con il presidio teramano della Soprintendenza B.S.A.E. (ex P.S.A.E). Nello stesso portale ha avviato prima il progetto di pubblicazione del cospicuo epistolario della poetessa teramana Giannina Milli, e poi, nel dicembre 2008, ha creato un ricco notiziario regionale "Abruzzo in mostra/Informa" dedicato a cultura, società e informazione varia, con notizie meteo dell'ultim'ora. |
nonno Federico Adamoli |
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Giovanni Adamoli |
Di notevole interesse è l'iniziativa editoriale, tuttora in corso, di una collana di "libri artigianali", ideati, composti, impaginati, stampati, confezionati e distribuiti in proprio, collana che prende l'avvio nell'ottobre del 2007, con la pubblicazione del volumetto "La chiesa perduta. La vicenda della chiesa di San Matteo".
A questo primo lavoro seguono altri volumi, dalla "Cronaca di un ramaio teramano", alle due antologie, la prima dedicata agli "Eroi teramani", una carrellata di dimenticati eroi civili, protagonisti di atti di coraggio, e la seconda che raccoglie biografie ricavate dai necrologi pubblicati in 25 anni (1875-1900) dal Corriere abruzzese di Francesco Taffiorelli.
Nello stesso progetto si inseriscono anche le riedizioni di alcuni scritti di Umberto Adamoli, delle biografie di Vincenzo Bindi su Gaetano Braga e del dialettologo Giuseppe Savini sulla sofferta figura dello zio Bernardo, nonché dell'autobiografia di Giulio Adamoli, garibaldino "dei mille". |
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Pubblicazioni |
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La chiesa perduta. La vicenda della chiesa di San Matteo (libro di 76 pagine stampato in proprio, 10/2007) La chiesa teramana dedicata a San Matteo era situata nel tratto di Corso San Giorgio all'altezza dell'omonimo largo, di fronte all'edificio della Prefettura. Considerata la succursale della Cattedrale di Teramo, di impronta tipicamente barocca, la chiesa fu al centro di una lunga vicenda che si concluse con l'abbattimento avvenuto nel 1941. Consegnato alla memoria come espressione della prepotenza fascista, alla soppressione in parte non fu estranea la stessa Curia teramana... Attraverso la documentazione dell'epoca vengono ripercorsi gli eventi che condussero alla sua demolizione. Con la scomparsa del complesso di San Matteo e successivamente del Teatro Comunale, Teramo perdeva uno dei tratti più prestigiosi del suo centro storico.
Cronaca di un ramaio teramano (libro di 104 pagine stampato in proprio, 04/2008)
Eroi teramani / alcuni atti di coraggio tra ottocento e novecento (libro di 59 pagine stampato in proprio, 09/2008)
L'ultima dimora: 25 anni di annunci funebri sul Corriere Abruzzese (libro di 305 pagine stampato in proprio, 11/2008) |
il ramaio Giovanni Adamoli |
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Articoli |
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Una stagione da ricordare: il Teramo calcio nel campionato di serie C1 1986-1987 (11/2008)
Serve una piazza? Abbattiamo la chiesa (articolo su "La Città" - 10/2007)
I danneggiati politici del Risorgimento (8/2007)
Irruzione nella taverna Spinozzi (articolo su "Il Donatore" - 6/2007)
Noi, gli Adamoli, teramani dal 1842 e oggi... sul web (articolo su "La Città" - 10/2006)
Storia minima risorgimentale (9/2006)
Il copia-lettere di Giovanni Adamoli (saggio su "Aprutium" - 8/2006)
L'esperienza di guerra di Giovanni Adamoli
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Pubblicazione degli scritti di Umberto Adamoli |
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Umberto Adamoli |
Berardo da Pagliara. L'angelo del Gran Sasso, - pagg. 119 - Euro 9 Centrate sulle figure dei santi teramani San Berardo e San Gabriele, queste due composizioni teatrali di Umberto Adamoli furono rappresentate a Teramo tra il 1950 ed il 1960. - "...ha saputo delineare così aderente al vero la nobile e grande figura di S. Berardo, nella cornice della Sua casa e nell'ambiente dei Suoi famigliari tra i quali risplende di candida luce la Verginella e Romita Santa Colomba". / "La figura di S. Gabriele è riprodotta con piena aderenza alla verità storica, è perfettamente ambientata nell'epoca e tra le persone, tra le quali si svolse il dramma dell'animo suo ardente e generoso, prima di consacrarsi a Dio nella vita religiosa”. - Stanislao Battistelli, vescovo di Teramo
Memorie difensive post-occupazione tedesca (1944-1946). Si pubblicano alcuni documenti sottoscritti da Umberto Adamoli che si riferiscono al periodo che seguì la liberazione di Teramo dall'occupazione tedesca, avvenuta nell'aprile 1944. Umberto Adamoli fu podestà della città teramana dal 1939, e con la caduta del regime fascista il governo Badoglio lo confermò nella carica, che conservò fino al termine dell'occupazione nazista. Con l'insediamento a Teramo del comando militare alleato egli venne tratto in arresto …
Articoli, discorsi e scritti vari
Carteggio tra Emanuele Parodi e Umberto Adamoli (1921-1945) Tra le moltissime lettere che sono appartenute ad Umberto Adamoli spicca un gruppo di 105 lettere che fanno parte della corrispondenza ventennale (1921-1945) intrattenuta con il noto armatore di Genova Emanuele Vittorio Parodi (?-1945), proprietario della gloriosa fabbrica di motociclette 'Moto Guzzi'. |
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Edizioni della collana dei "Libri artigianali" |
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Vincenzo Bindi, Gaetano Braga da' Ricordi della sua vita - pagg. 163, Euro 11 "Con forma semplice, piana, scorrevole, ma spesso scintillante e piena di verve" Gaetano Braga nei suoi Ricordi autobiografici ripercorse la sua vita intensa, arricchendo la narrazione con tanti aneddoti. Il Re del Violoncello “ebbe in apparenza umore gioviale e faceto, carattere vivacissimo, irrequieto, gaiezza rumorosa e spensierata, parola facile, colorita, condita di motti arguti e di barzellette gustosissime, animo buono e generoso, pieno di fiducia verso gli amici; ma a chi lo ha conosciuto di persona appare ben diverso: quel suo notissimo, caratteristico sorriso, quella innata bontà, che in ogni opera luminosamente si manifestava, quella esclamazione: Povero Braga, con cui soleva conchiudere ogni suo discorso, ci mostrano il fondo di quell'anima, e, scrutandovi ben dentro, vi troviamo una grande melanconia, una grande tristezza, una irrequieta scontentezza, una forzata, filosofica rassegnazione a' vari e così tumultuosi casi della sua vita”.
Giuseppe Savini, Ricordi della vita di Bernardo Savini, - pagg. 60, Euro 7 Alla morte di Bernardo Savini (1812-1884) il cronista del Corriere Abruzzese ne delineò brevemente il profilo, ricordando quel “vecchietto che ciascun di noi vedeva tutti i giorni in un legno di famiglia a fare la consueta passeggiata dietro le mure”. Appartenente ad una delle più illustri ed agiate famiglie di Teramo, Bernardo Savini visse un'esistenza sofferta, condotta lungamente ai margini della società. Sensibile, di ingegno notevole, affiancato però ad una scarsa fiducia nei propri mezzi, fu afflitto da gravi disturbi fisici (poco più che 50enne diventò anche cieco) e da disagi mentali che lo sospinsero verso la solitudine. Religiosissimo, trovò infine la compiutezza della propria vita in una oscura ma incessante azione benefica a favore dei poveri teramani, alla quale si dedicò totalmente. Il nipote Giuseppe, con affetto e devozione filiale, pubblicò nel 1885 questa commovente biografia, dal sapore quasi di una parabola.
Giulio Adamoli, Da San Martino a Mentana. Ricordi di un volontario garibaldino, - pagg. 217, Euro 11 Arruolatosi diciottenne nei Granatieri di Sardegna Giulio Adamoli, varesino, prese parte all'epopea risorgimentale tra il 1859 ed il 1867 con il grado di capitano. Ingegnere, senatore del regno, amico di Cairoli e Garibaldi, condusse una vita avventurosa, tra i viaggi di studio in oriente che lo portarono, dopo la lunga esperienza politica, a stabilirsi definitivamente al Cairo, dove vi morì nel 1926. Le sue memorie di guerra coniugano la descrizione dei giorni di battaglia con la rievocazione degli aspetti più schiettamente umani della guerra, e rappresentano uno dei più notevoli contributi nella narrazione autobiografica garibaldina. |
il garibaldino Giulio Adamoli |
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