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Sommarii dei dialoghi

Della Storia di Teramo dialoghi sette

di Mutio De' Mutj

con note e aggiunte di Giacinto Pannella

Teramo, Tip. del Corriere Abruzzese, 1893

 

Dalle origini alla metà del secolo XVI

Roberto Grandini e Giulio De' Fabricii interlocutori

 

dedica

primo

secondo

terzo

quarto

quinto

sesto

settimo


[pag. 3] Dedica

[pag. 3] 1. Ragioni di scrivere questa storia

[pag. 5] 2. Ragioni di scriverla in dialoghi

[pag. 5] 3. Esortazione ai giovani di leggere la storia patria

 

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[pag. 7] Dialogo Primo - SOMMARIO

[pag. 8] 1. L'orto di Giulio de' Fabricii, o come nasce questa Storia

[pag. 9] 2. E' grande vergogna ignorare la Storia patria, anzi la generale e la Geografia; disdice alla civiltà: è necessario ed utile conoscere queste discipline

[pag. 11] 3.1 due interlocutori s'intendono per parlare dei successi della città fin dalla sua antichissima origine

[pag. 12] 4. Come Giulio acquistasse notizia delle cose di Teramo, e da quali fonti

[pag. 13] 5. Delle sue origini e della sua antichità: argomenti e prove

[pag. 15] 6. Giulio dice Teramo Colonia romana, e ne mette innanzi sei argomenti

[pag. 16] 7. A dimostrazione delle cose dette, ricorda antichi monumenti, edifici, marmi, statue, colonne: povertà di documenti della Storia antica della città

[pag. 22] 8. Enumerazione di antiche medaglie

[pag. 25] 9. Stato antico della città

[pag. 25] 10. Caduta dell'Impero romano; i Goti, invasori d'Italia, abbattono, distruggono Teramo

[pag. 28] 11. Della dominazione ostrogota in Italia; invasione dei Longobardi

[pag. 29] 12. Della dominazione dei Longobardi: riedificazione di Teramo: caduta del pegno dei Longobardi: rinnovamento dell'Impero di Occidente

[pag. 33] 13. Della Signoria dei Franchi: Teramo è parte del Regno Italico

[pag. 34] 14. Nuova povertà di documenti di Storia patria: quistione dei confini diocesani: Vittore II. in Teramo: Bolla giurisdizionale di Anastasio IV. Di Campli, Montorio, Bellante, Corropoli e altre terre diocesane

[pag. 38] 15. S. Berardo vescovo aprutino: leggenda della sua Vita: canonizzazione; prosapia

[pag. 41] 16. I Normanni: conquiste e signoria dei Normanni in Italia: Teramo è messa a sacco e distrutta dai Normanni

[pag. 45] 17. Famiglie longobarde e franche in Teramo

[pag. 46] 18. Topografia, pomerio, nuovo e vecchio, e popolazione della città

Sono comprese in questo primo dialogo le cose della città dalle sue origini fino all'anno 1149 dell'E. V.

 

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[pag. 48] Dialogo Secondo - SOMMARIO

[pag. 50] 1. Il Vescovo Guidone Il va a Palermo per supplicare il Re Guglielmo a riedificare la Città; consegue l'intento e ne riceve la investitura; tornato, vi riconduce i fuggitivi

[pag. 52] 2. S. Getulio, antica Cattedrale sotto il titolo di s. Maria Maggiore

[pag. 53] 3. Come il Vescovo Guidone ripopola la Città; censo dell'anno 1476

[pag. 54] 4. Il nuovo Vescovo Dionisio di Brindisi, e il nuovo Re Guglielmo il buono. Il Vescovo continua l'opera di Guidone; suo privilegio per aver nuove genti

[pag. 55] 5. E' chiamato alla Diocesi di Amalfi; si elegge Attone in suo luogo. Trasporto del Corpo di S. Berardo nella nuova Cattedrale

[pag. 57] 6 Dell'antica elezione dei Vescovi, e perché viene mutata

[pag. 58] 7. Mancanza di notizie locali; cose più notevoli del Regno: morte di Guglielmo il buono: elezione di Tancredi: Clemente III manda perciò un buon esercito nel Regno: Celestino III marita Costanza con Enrico VI, e lo investe del Regno Normanno: muore Enrico VI; gli succede, infante, Federico II: giudizio sii questo Imperatore e Re

[pag. 59] 8. Vescovato di Sasso ; suo privilegio per chiamare nuove genti in Teramo; privilegio regio per il mercato del Sabbato

[pag. 61] 9. Si dicono brutte cose degli svevi Federico II, Corrado e AlanPredi

[pag. 63] 10. La Città sotto Attone Il e sotto gli ultimi Svevi; dedizioni di popoli; convenzioni fra il Vescovo Principe e i deditizii

[pag. 65] 11. Manfredi usurpa e tiene il Regno: Carlo di Angiò; battaglia di Benevento. Corradino; battaglia di Tagliacozzo: al tempo di Manfredi vien messo in sicuro il Corpo di S. Berardo. Condotta della Città verso l'Angioino, e della fede monarchica dei Teramani

[pag. 67] 12. Brutte azioni di Carlo di Angiò; i Vespri Siciliani; Pietro di Aragona; di un anacronismo circa la durata del Regno di Carlo e invenzione del Corpo di S. Berardo, e sua nuova traslazione nella Cattedrale

[pag. 69] 13. Ribellioni in questo Abruzzo dopo la morte di Carlo; Gualtieri, barone di Bellante, tenta impadronirsi di varie terre; assedia S. Flaviano e Teramo, inutilmente; i Baroni di Miano , Caprafico , Forcella ed altri dichiarati ribelli; gli uomini di queste terre riparano in Teramo. Nobili della Città. Pace tra Aragonesi e Angioini; riscatto di Carlo IL

[pag. 73] 14. Ascoli in contesa con Teramo; pace di Atri a mediazione del Cardinale di S. Giorgio: della simpatia tra Ascolani e Teramani. La Città, esente da tributi, fino alla fine del secolo XIII, vi é sottoposta; in compenso, riceve il diritto d'impor gabelle; é privata dal Re del diritto di eleggere il. Giudice, e vana rimostranza a Carlo per mezzo di potenti Baroni Romani; è governata da Capitano regio. Il Vescovo abdica la signoria della Città

[pag. 76] 15. Il Regno di Roberto; le cose della Città sotto il regno di lui; Ripa Rattieri donata a Corrado Acquaviva; la Università di Teramo compra il Castello di Montorio. Roberto e i suoi figli; marita Giovanna con Andrea di Ungheria; rimasta vedova, passa a seconde nozze con Lodovico di Taranto; esce dal Regno e vi entra Lodovico d'Ungheria; vi torna colla mediazione di Clemente VI; morte di Lodovico Principe di Taranto

[pag. 79] 16. Privilegio della fiera libera di S. Domenico; questo privilegio é occasione ad una osservazione cronologica sulla durata del Regno di Lodovico di Taranto, e questa osservazione , ad una digressione sulla veridicità delle Storie, e della moralità degli Storici. Ricchezza di documenti per le cose di questo tempo; fiera generale della Pentecoste ; regio assenso, che conferma la potestà d'impor gabelle; si dà facoltà di comprare parte del Castello di Poggio Cono ; la Città é reintegrata nel possesso di Monticello; è assicurata che alcun Napoletano non verra a governarla ; indulto generale; le cose civili, al Ba,jnlo ; le criminali al Capitano; si confermano tutti i privilegi anteriori (1353); altri privilegi, provvedimenti, acquisti di Castelli ecc. Grande concordia e pace dei cittadini , turbata dai fratelli Ventura; son vinti e uccisi con la maggior parte della loro banda al Castello di Miano, e in Teramo

[pag. 85] 17 Vescovato di Niccolò degli Arcioni; edifica la Porta maggiore della Cattedrale; ampliamenti ed ornamenti dentro, e nella Città; peste del 1348, e numero grande dei Banditi nel Regno; la Regina Giovanna ha quattro mariti e un figlio; s'immischia nelle querele della elezione di Urbano VI, ed Ei la priva del Regno, dandolo a Carlo di Durazzo. Carlo prende la Corona in Roma e viene con forte esercito a Napoli; fazione con Ottone di Brunswick, quarto marito di Giovanna che cade pri,;ione. Buccinandosi (lei maneggi di Urbano per dare il Regno a Carlo di Diirazro Ella ,dotta segretamente Luigi Duca di Angiò , che apparecchia un esercito per venire a Napoli ; Giovanna è morta nel Castello di Muro.

Le cose delle quali si parla in questo Dialogo sono accadute dall'anno 1149 all'anno 1382.

 

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[pag. 90] Dialogo Terzo - SOMMARIO

[pag. 92] 1. I due Interlocutori lamentano la triste fine di Giovanna I. I Conti e le Città mandano in Napoli ambasciatori a Carlo per prestare ubbidienza

[pag. 94] 2. Teramo città forte: la Cittadella, i Fossati, le Mura, le tre Porte della Piazza

[pag. 96] 3. Luigi di Angiò entrato nel Regno è battuto e muore a Bisceglie , Carlo riduce alla obbedienza le Città che si erano ribellate. Urbano va in Napoli. Querele fra il Papa ed il Re per diffidenze. Chiamato Carlo, per la morte di Lodovico, al Regno d'Ungheria, affida il proprio alla Regina Margherita, e va a prendere quella corona: muore proditoriamente

[pag. 97] 4. Teramo e Campli comprano il Castello di Arnano. Ladislao e Giovanna figli di Carlo: turbolenze: i contendenti i e pretendenti della Corona di Napoli: Margherita ripara in Gaeta

[pag. 98] 5. Estensione, fuochi e ricchezze della città. Edifici pubblici e privati; la chiesa di S. Matteo: chiesa e convento di Santa Maria delle Grazie : Beato Giacomo della Marca. Della nobiltà teramana

[pag. 100] 6. Teramani illustri

[pag. 104] 7. Dei Melatini, già di onore, ora di vergogna e di danno alla Città: Errico , aspira alla signoria di Teramo: gli si oppone Antonello De Valle, ed è cacciato coi suoi aderenti. Antonello usurpa la signoria. Della sua Casa, e particolari interessanti della sua vita: sua tirannide. Una comparazione: Nicolò di Rienzo, come finisce Antonello; Errico Melatino torna coi suoi dall'esilio; si lega con Antonio Acquaviva: assaltano il Palazzo di Antonello, e lui uccidono; onte fatte al suo cadavere: la Casa è rasa e vi si edifica un pubblico macello ad insulto, poi una torre di legno, ludibrio carnevalesco dei macellai. Della sorte della famiglia De Valle

[pag. 111] 8. Se Antonio Acquaviva tenesse signoria nella Città. Notizie genealogiche degli Acquaviva , Andrea Matteo

[pag. 113] 9. Si ritorna alle cose del Regno: il Cardinale Acciaioli, mandato da Bonifacio IX a Gaeta per la investitura di Ladislao. Lettere di Re e di Papi alla Città. Una stizza di Roberto perché Teramo è chiamata Terra e non Città è rintuzzata da Giulio

[pag. 116] 10. Fine della guerra fra Luigi di Angìó e Ladislao: Andrea Matteo Acquaviva generale di Ladislao

[pag. 117] 11. L'Acquaviva è ucciso in Teramo da Errico Melatino, Errico Melatino ucciso dai De Valle con altri Cittadini, son tra questi i Muzi. Stipite nuovo e antichità di questa Famiglia. Nuove e grandi inimicizie in Città, e morti. Educazione di Francesco Muzi ; suo matrimonio con Clemenzia , ultima dei Fazii

[pag. 122] 12. Se gli Acquaviva abbian tenuto la Città in signoria: notizia dei figli di Andrea Matteo

[pag. 123] 13. Ladislao sposa la principessa Maria: dà in moglie ad Antonio Duca di Atri la figlia Caterina; feste in Taranto. Antonio muore senza prole; il Ducato passa nel fratello Pietro Bonifacio; la vedova Caterina sposa Tristano di Chiaramonte, cui porta in dote il Contado di Copertino; illustre discendenza

[pag. 124] 14. Cose della Città: Ladislao rimette gran parte dei tributi; conferma privilegi giurisdizionali: indulto generale con esclusione dei De Valle e dei Melatiri; Stefano Carrara Vicario in Abruzzo: per la morte di Ladislao vi sisorgono le fazioni, tornano gli esiliati: contesa tra gli Antonelli o De Valle e i Melatini; miseria

[pag. 125] 15. Giovanna II; sue tresche con Pandolfello; suo matrimonio col Conte Giacomo della Marca; prende il Castelnovo; morte di Pandolfello, carcerazione dello Sforza: gli Uffici del Regno dati a francesi: Lordino Gran contestabile in Abruzzo; liberazione dello Sforza; Lordino tenta invano di entrare in Aquila: sollecitato dai Melatini, si volge a Teramo; consegue con inganni di entrare in Città; ha la Cittadella; la Regina manda il Carrara a ristabilire la unione; pace apparente; gli Antonelli sorprendono la Città ; rovina dei traffici e delle mercature; i mercanti fiorentini abbandonano la Città: le gravi angustie del Regno impediscono alla Regina, di provvedere a quelle di Teramo

[pag. 129] 16. La fazione Angioina risorge. La Regina, manda lo Sforza contro Braccio, vinto, è privato dell'ufficio: il Papa, sdegnato, favorisce Luigi III: lo Sforza al servizio del Pretendente; vien sopra Napoli; la Regina si volge ad Alfonso di Aragona ; patti; Alfonso viene a Napoli con Braccio; Giacomo di Monaldi da Perugia prende possesso di Teramo; ripigliano i traffici; benevolenze della Regina

[pag. 130] 17. La Università nostra rientra nel possesso della metà del Castello di Arnano, ritoltale già da Giovanni Novello di Sora. La Regina si guasta con Alfonso; Braccio si ritira in Teramo e assedia l'Aquila che è liberata dall'esercito della Regina e del Papa, e Braccio vi muore in una fazione

[pag. 131] 18. Per la morte di Braccio rinascono le fazioni in Teramo ; Cola Crollo chiama Giosia Acquaviva, offrendogli il dominio di Teramo, il Castellano ricusa dare la Cittadella; il Magistrato, devoto all' Acquaviva , implora dalla Regina che Ei sia governatore a vita; é nominato a beneplacito: esenzione dalle gravezze per tre anni: privilegio della fiera di S. Michele di Maggio

[pag. 133] 19. Giosia Acquaviva in Teramo: le case riedificate esenti da gravezze: i preti soggetti come i laici ai pubblici tributi. Supplizio di Cola Crollo, e di dodici seguaci. Gli Spennati (Melatini); i Mazzaclocchi (i De Valle).

In questo Dialogo si parla delle cose della Città dal 1382 all' anno 1426 circa.

 

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[pag. 137] Dialogo Quarto - SOMMARIO

[pag. 138] 1. Giosia Acquaviva edifica nuovo castello. Descrizione del castello. Travagli dei cittadini

[pag. 139] 2. Cose del regno. Luigi duca di Calabria e la Regina Giovanna. Contese fra Renato ed Alfonso, tra Aragonesi ed Angioini

[pag. 141] 3. Francesco Sforza occupa Teramo e molte altre terre. Vi tiene Ufficiale per cinque anni. Sotto la sua signoria si fanno gli Statuti Teramani

[pag. 142] 4. Il Re Alfonso in Teramo; parole di Marco Ranerio, capo del Reggimento, al Re; Risposta d'Alfonso

[pag. 144] 5. Intrighi di Giosia Acquaviva pel dominio di Teramo; Coll'aiuto degli Sforzeschi assedia la città; fame patita dagli assediati

[pag. 146] 6. Fatto d' armi tra le bande di Giosia e l'esercito aragonese condotto da Giov. Antonio Orsino. Pace tra Giosia ed Alfonso

[pag. 146] 7. Privilegii del Re Alfonso alla città

[pag. 149] 8. Pace in città e Marco Ranerio in Napoli; terremoto del 4456

[pag. 150] 9. Marco Ranerio fatto assassinare da Giosia; la città si preparaalla difesa e manda 12 cittadini a Re Ferdinando succeduto ad Alfonso; privilegii concessi dal nuovo Re

[pag. 153] 10. Cose del Regno; Giuliantonio figlio di Giosia Acquaviva sposa la figlia del Re Ferdinando che restituisce Teramo ed Atri a Giosia, Giosia entra solennemente in Teramo

[pag. 158] 11. Terribile fatto d' armi presso g. Flaviano sulle foci del Tordino tra le genti del Piccinino e quelle di Federico Duca d'Urbino e di Alessandro Sforza di parte angioina. Matteo de Capoa entra in Teramo

[pag. 162] 12. Capitoli fra i Teramani e Matteo de Capua. Presa della cittadella e quindi abbattuta a supplica dei Teramani e a furore di popolo. Unaprovvisione di Ferdinando

[pag. 169] 13. Giosia s'intitola signore e non principe di Teramo. Alcuni personaggi della famiglia Acquaviva.

 

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[pag. 172] Dialogo Quinto - SOMMARIO

[pag. 173] 1. Notizie biografiche di alcuni Acquaviva; del monastero benedettino di S. Angelo e del convento dei minori osservanti

[pag. 174] 2. Di alcuni provvedimenti per tener lungi dalla città i Mazzaclocchi e di alcuni privilegii concessi alla città dal Re Alfonso

[pag. 177] 3. Cittadini illustri. Zuffa tra gli Speunati e i Mazzaclocchi. Pace seguita e una lettera di Monsignor Campana

[pag. 179] 4. Venuta del Cardinal Orsir.o in Teramo, l'Abazia di S. Atto , antichità e dignità del Capitolo Aprutino

[pag. 182] 5. Morte di Giulio Acquaviva e di Matteo de Capoa. Edificii cittadini compiti a spese pubbliche

[pag. 185] 6. Congiura dei Baroni. Andrea Matteo Acquaviva ribelle. Zuffe di fazioni. Marco di Cappella ucciso. Riflessioni sulla sua morte e quella di Ranerio. Per analogia si discorre della morte di Cesare Borgia e di Lodovico di Borbone

[pag. 191] 7. I Mazzaclocchi vanno dal Re Ferdinando che manda in Teramo Marino di Forma commissario con, ampii poteri. Patente del Re e parole di Mariano d' Adamo, capo del Reggimento, al Commissario

[pag. 197] 8. Cinquecento giovani teramani prendono gran parte alla vittoria di Montorio contro i baroni ribelli. I baroni ribelli castigati, eccetto Andrea Matteo Acquaviva in riguardo della sua parentela col Re

[pag. 202] 9. Alfonso II succede a re Ferdinando e Ferrandino ad Alfonso. Si accinge ad invadere il regno re Carlo VIII di Francia. Renuncia d'Alfonso comunicata per lettera alla città. Il re Ferrandino e il Comune; ragioni della benevolenza regale verso Teramo

[pag. 208] 10. Carlo se ne torna in Francia e Ferrandino nel regno. Morte del re Ferrante in Solmona. Venanzo Forti e Giacomo Salamita oratori del Comune al nuovo re Federico; privilegii concessi alla città

[pag. 216] 11. I Francesi nel Regno. Teramo multata per la sua fedeltà al re Federico. Andrea Matteo Acquaviva avanza ragioni pel dominio di Teramo, trova opposizione in molti cittadini; i soli Mazzaclocchi si provano a favorirlo.

 

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[pag. 221] Dialogo Sesto - SOMMARIO

[pag. 222] 1. Guerra tra Spagnuoli e P'ran.esi; sconfitta dei Francesi e prigionia del Duca d'Atri; una lettera di Consalvo, luogotenente del Re cattolico, alla città

[pag. 224] 2. Del nuovo regno di Spagna e doti della regina Isabella

[pag. 225] 3. Filippo di Spagna in Napoli; Teramo vi maada due oratori per la remissione di balzelli non pagati; ottiene le grazie domandate

[pag. 228] 4. Atti di valore di alcuni Teramani degni di lode e di ricordo

[pag. 229] 5. Teramo sotto la Signoria della Regina Giovanna e ne ottiene molti privilegi; lettera della regina alla città

[pag. 232] 6. La regina Giovanna in Teramo e le grandi feste. Parole della regina

[pag. 241] 7. Si edifica il palazzo nuovo di città. Contesa tra Teramo e Campli per confini di territorio. Muore la regina madre e succede la regina figlia e con lettera se ne dà contezza alla città. Nel 1418 muore la regina e viene in città il governatore a none del viceré del Regno. Andrea Matteo Acquaviva offre 40 mila ducati per la signoria di Teramo. Teramo fa valere le sue ragioni come città demaniale

[pag. 248] 8. Teramo si oppone alle pretese dell'Acquaviva; non ascoltate le sue ragioni, si arma e si fortifica. L'Acquaviva assedia la città. Leggenda di S. 13erarúo e della Madonna delle Grazie nella liberazione della città. Segue il racconto di altre leggende

[pag. 258] 9. Ricompra della città. Serie di capitoli o privilegi. Lettera dell'imperatore a favore di Teramo. Condizioni della città al principio del secolo XV.

 

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[pag. 269] Dialogo Settimo - SOMMARIO

[pag. 270] 1. Dispendii della città per alloggiamento di soldati prima e dopo la rotta di Pavia. Fame e peste. Francesco Trimonzio ottiene in Bologna privilegii dall'Iniperator Carlo V. Capitoli tra la città e D. Sances con ostaggio di sei cittadini

[pag. 274] 2. Nuovi disagi per la città. Caccia del toro in città fatta dai soldati spagnoli. Multa pagata per banditi tenuti in Città. Fabrizio Maramaldo nel 1536 angustia la città con alloggiamento di soldati e con mille ducati

[pag. 280] 3 Nuovi alloggiamenti, nuove angustie e nuova carestia. Margherita d'Austria figlia di Carlo V, in Teramo; feste e regalie. Si ordina di abbattersi le scale che sporgono sulle strade; altri miglioramenti edilizii. Febbri maligne dette mal mazzocco; moria in città. Usi e feste per nozze

[pag. 285] 4. Giovani Teramani alla guerra di Germania. Uomini d'armi degni di ricordanza. Uomini eccellenti in lettere, in pittura e medicina

[pag. 289] 5. Feste in tempo di carnevale; lutto cittadino. Inimicizie tra cittadini, morti. seguitene. Paci fatte nel marzo del 1559.

 

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