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CRONOLOGIA DELLA VITA DI GIOVANNI FABBRI

Giovanni Fabbri (Teramo, 16 ottobre 1863 – 16 giugno 1940),
fu editore, tipografo, giornalista, scrittore
da: Fausto Eugeni, Il Centrale e suoi collaboratori, in "Notizie dalla Delfico", 1992/3

     

ritratto di Giovanni Fabbri


 

1863 Giovanni Fabbri nasce a Teramo il 16 ottobre 1863 da Domenico e Angela Comi. Suo zio è Don Pasquale Fabbri, il famoso Vicario di Mons. Milella e di altri vescovi, protagonista della vita politica e religiosa della Teramo post-unitaria. Sulle orme dello zio, il fratello maggiore di Giovanni, Antonino (1861 - 1910) sarà sacerdote e Parroco dello Spirito Santo.

1880 - 1888 circa Dopo aver frequentato il Liceo di Teramo si iscrive all'Università di Napoli, città nella quale riceve la sua prima iniziazione giornalistica. Nel 1887 pubblica i suoi primi lavori: scritti di matematica a carattere divulgativo (Trigonometria piana, I numeri complessi, Nozioni di determinanti).

1889 Insieme al fratello Antonino, sacerdote, fonda la tipografia "dell'Industria" intorno alla quale comincia a costruire la sua Casa editrice e l'attività giornalistica. Già in questo primo anno assume l'incarico di stampare "L'eco del popolo", diretto da Berardo Bonolis, al quale dà anche la sua collaborazione scrivendo, con lo pseudonimo di John Smith, una serie di articoli sulle Società operaie. Come revisore dei conti prima, come segretario poi, si trova coinvolto nelle lotte interne e nella conseguente scissione che in quell'anno spacca la Società Operaia di Teramo. Successivamente, quando viene fondata la Scuola serale per gli operai, a lui viene dato l'incarico di dirigerla: in questo ambito pubblica L'istruzione e l'educazione del popolo e le scuole serali e, ancora come John Smith, realizza sul "Corriere Abruzzese" una indagine sulle scuole della Provincia.

1890 Inaugura l'attività di editore iniziando a pubblicare i cinque volumi della Storia di Teramo di Niccola Palma, nell'edizione curata, per l'occasione, da un gruppo di studiosi diretto da Vittorio Savorini e composto da Giacinto Pannella, Francesco Savini, Gabriello Cherubini. (La circolare per la stampa del Palma è in "L'eco del Popolo" 1890/16 p. 3). Scrive ancora di problemi operai, sul giornale aquilano "La campana abruzzese".

1891 - 1895 Fonda e dirige a Teramo il suo primo giornale "L'Industria". Capo redattore è Luigi Presutti, altri collaboratori Vincenzo Scialletti, Cesare Ugo Posocco, Scipione Giuseppe Scipioni, Alessandro Felici, Eugenio Cerulli, Panfilo Gammelli. Dal 1893 arriva come cronista politico, il poco più che ventenne Luigi Medori.

1892 Esce a Teramo il giornale "La Vipera". I suoi redattori sono tutti anonimi e il contenuto fortemente scandalistico. I primi due numeri attaccano con violenza Fabbri che attribuendo gli articoli al medico Tommaso Gaspari, già presidente della Società operaia, lo accusa pubblicamente querelando anche Florestano De Angelis che della "Vipera" è il gerente responsabile. Esplode qui una vicenda polemica la cui origine risale almeno alle già citata scissione operaia dell'89 e che si protrarrà senza esclusione di colpi fino a concludersi, in tribunale, all'inizio del secolo. Di questo anno è la pubblicazione di un suo studio su: L'usura, le banche popolari, i monti di pietà. La Casa editrice inizia a pubblicare i tre volumi della Monografia della provincia di Teramo, realizzata da un folto gruppo di studiosi locali coordinati da Gaetano Crugnola. L'opera nasce da un'idea di Settimio Costantini di raccogliere e sviluppare le risultanze della Esposizione operaia dell'88. Inizia a pubblicare come tipografo gli Atti del Consiglio Provinciale di Teramo.

1892 - 1893 Stampa nella sua tipografia il giornale "La Luce", diretto da Feliciano Alessandrini.

1892 - 1896 Stampa "L'Abruzzo" (già "Messaggio Abruzzese") diretto da Giulio Cesare Canzanese.

1893 Pubblica due suoi lavori: Scritti economici e bancari e Storia della Banca Nazionale.

1896 - 1897 Assume la stampa del "Sor Paolo" diretto da Giulio Cesare Canzanese al quale egli stesso collabora, ancora con lo pseudonimo di John Smith. Si tratta di un bellissimo giornale illustrato sul quale, tra gli altri, scrive anche Serafino Mariani.

1897 Il farmacista Alfonso Gaspari, fratello del già citato Tommaso, fugge in America con una somma di circa 100.000 lire sottratte a molti teramani con un giro di cambiali false. Al momento della fuga, Gaspari lascia una lettera in cui accusa Fabbri di complicità nella truffa e nella redazione di una serie di lettere anonime che da alcuni anni turbano la pace di molte famiglie della città. Fabbri da parte sua si proclama innocente e inizia la sua difesa pubblicando un opuscolo, Per la verità, in cui fornisce una propria ricostruzione dei fatti, che egli collega agli attacchi della "Vipera" di qualche anno prima.

1898 Fonda e dirige "Il Centrale" che ha una doppia edizione a Teramo e Ascoli Piceno.

1899 Nelle elezioni politiche, indette anticipatamente per sostituire il defunto Costantini, Fabbri con il suo giornale sostiene la candidatura socialista dell'avv. Francesco Danesi che esce sconfitto ad opera di Felice Barnabei. Candidato alle elezioni provinciali, Giovanni Fabbri ottiene un discreto successo personale ma per pochi voti non risulta eletto. Nel mese di Aprile esce la sentenza del processo delle cambiali false: Fabbri viene assolto ma con la formula dubitativa "per non provata reità", contro la quale ricorre in appello. Nel mese di dicembre, il giornale La Tribuna annuncia la falsa notizia del suo suicidio. L'autore dello sfregio non viene scoperto ma le accuse di Fabbri si rivolgono verso Domenico Cavacchioli altro ex-presidente della Società operaia, generalmente ritenuto con Tommaso Gaspari, il principale autore della "Vipera". Anche questa vicenda finisce in Tribunale ("Il Centrale" 1899/49 p. 3 e 51 p. 3).

1900 Nelle elezioni politiche sostiene ancora una candidatura perdente, quella dell'avv. Carlo De Michetti sconfitto da Felice Barnabei che per questa campagna elettorale può contare, tra gli altri sostenitori, sull'avv. Francesco Danesi, avversario dell'anno precedente. Fabbri viene eletto presidente della Società operaia e Consigliere della Camera di Commercio. Inizia a pubblicare le Opere complete di Melchiorre Delfico, nella edizione curata da Giacinto Pannella e Luigi Savorini.

1901 Viene eletto rappresentante teramano della Unione delle Camere di Commercio.

1902 Pubblica lo studio: L'usura e modi di combatterla.

1902 - 1903 Viene arrestato sotto l'accusa di aver falsificato una cambiale con la firma dello zio Pasquale Fabbri. La vicenda si conclude con una sentenza di piena assoluzione.

1904 Si sposa con Elvira Caiano. Con il 1° novembre "Il Centrale" cambia il suo titolo in "L'Italia Centrale". La tipografia assume la nuova denominazione. Alle elezioni politiche Carlo De Michetti, sostenuto da Fabbri, viene eletto deputato.

1905 Muore lo zio Pasquale Fabbri.

1906 Viene eletto vice presidente della Camera di Commercio.

1908 Tra Fabbri e Tommaso Bruno Stoppa, direttore del "Corriere Abruzzese", insorge una violenta polemica su basi personali che finisce in tribunale.

Come Editore pubblica: Vincenzo COMI, Opere complete, a cura di Giacinto Pannella.

1910 Muore il fratello Antonino suo socio nella tipografia e nel giornale. In questo anno inizia il suo iter di avvicinamento all'Unione liberale teramana di cui è presidente Vincenzo Cerulli - Irelli e dirigenti, oltre a Luciano Delfico e Filippo Alessandrini i suoi collaboratori Berardo Mancini e Pasquale Medori.

Pubblica: Norberto ROZZI, Breve monografia di Campli e Concezio ROSA, Studi di storia e di preistoria.

1911 Nel 1911, stampata dalla tipografia "dell'Italia Centrale" e diretta da Nicola Caiano, esce la rivista "L'Abruzzo industriale e commerciale" rivista quindicinale. Con lo scopo "di voler essere la guida modestissima del piccolo e del grosso commercio nella nostra Provincia e nella Regione abruzzese; di voler segnalare incoraggiare, accrescere quel risveglio e quei progressi industriali che già si sentono essere necessari sorgano e si sviluppino anche nella nostra Provincia" A. I, 1911/1 p. 1. Il giornale, che non reca firme di collaboratori fissi, riporta molte notizie relative all'attività della Camera di Commercio e dal 1912/7 ne pubblica gli "Atti ufficiali", inserendone comunicazione nel sottotitolo. La raccolta della "Delfico" comprende solo gli anni 1911 - 12 e non sappiamo se siano usciti altri numeri. "L'Italia Centrale" (1911/1353 p. 5) in un breve annuncio loda l'iniziativa soprattutto perché "portata avanti da un tecnico" come Caiano.

 Attività editoriale: Carlo Campana, Un Periodo di storia di Teramo e Delle scienze e delle lettere in Teramo sullo scorcio del secolo decimottavo.

1912 Nel quadro dell'attività editoriale pubblica: Pancrazio PALMA Opere complete, a cura di Giovanni Palma.

1912 - 1916 Pubblica: G. De Vincenzi, Opere complete.

1913 All'interno della Camera di Commercio dà vita a una lunga polemica con Filippo Alessandrini polemica che prelude alla mancata rielezione dell'anno successivo.

Nasce il figlio Antonino che negli anni successivi avrà una sua notorietà per le doti di recitazione che ne faranno un "bambino prodigio".

Attività editoriale: Norberto ROZZI, I quattro campanili fratelli di Teramo, Atri, Campli e Corropoli.

1914 Dopo quattordici anni come consigliere, sette dei quali come vice presidente, Fabbri non viene rieletto nella Amministrazione della Camera di Commercio.

1917 - 1932 Da poco sistemata la tipografia e gli uffici nella nuova sede di "Corso" S. Giovanni, 14 Fabbri lancia una nuova rivista: "L'Industria e il Commercio nell'Italia Centrale" (già "L'Industria").  Rassegna economica, finanziaria, commerciale e industriale, quindicinale, [poi] mensile e che al vecchio "L'Industria" si richiama non soltanto per il titolo ma anche per la numerazione. La nuova rivista che inizialmente ha come redattore capo Nicola Caiano, risente anche della esperienza de "L'Abruzzo industriale e commerciale". Nel 1930 la rivista presenta una splendida copertina disegnata da Oscar Taccetta. Vi collaborano Rodolfo Forlani, Edmondo De Carolis, Vincenzo Bonifaci, Camillo Renato Baccalà, Francesco Francia e Pasquale Fabbri. Il periodico che nel 1930 presenta una splendida copertina disegnata da Oscar Taccetta, esce fino al 1932.

1918 Insieme a Panfilo Gammelli cura e inizia a pubblicare gli otto volumi della monumentale opera l'Arma della parola nella guerra d'Italia, che avrà un grande successo di vendita a livello nazionale.

1919 E' eletto presidente della Associazione Industriali di Teramo.

1921 Auspica la istituzione a Teramo di una scuola tipografica (Cfr. Per una scuola tipografica in Teramo in: "L'Italia Centrale", 1921/1983 p. 2).

1925 Pubblica come editore l'Epistolario di Giannina Milli.

1926 Concepisce il progetto di una "Collezione Abruzzese" articolata in due serie, da ampliarsi a quattro, ciascuna con dodici titoli, comprendenti le ristampe di opere scelte di interesse locale. Il progetto non viene poi condotto a termine.

 Pubblica: Giannina MILLI, Poesie edite e inedite con epistolario, a cura di Giacinto Pannella.

1931 Attività editoriale: E. Mirelli, Le leggi naturali dell'economia.

1934 Nel mese di giugno a ventun anni muore il figlio Antonino.

1940 Giovanni Fabbri muore a Teramo il 16 giugno. Il Solco lo ricorda per aver dato spazio ai primi scritti fascisti, quando il nuovo movimento non aveva ancora giornali propri a Teramo.

 


grazie a Massimo per lo sfondo della pagina, lo stesso in uso su www.defilippis-delfico.it

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