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BIBLIOTECA VIRTUALE

Poeti contemporanei
a cura di Anna Brandiferrro
 
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  Roberto Michilli  
di Anna Brandiferro
 

Roberto Michilli è nato nel 1949 a Campli (Te).

Vive e lavora a Teramo, è il responsabile dei servizi informatici di un ente pubblico.

 Ha collaborato con le cattedre di Diritto e Organizzazione Internazionale presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi “G: D?Annunzio”  di Chieti.

Ha pubblicato “Aprire un giorno” raccolta di poesie e immagini fotografiche(1996); “Attraverso la vita” poesie, traduzioni e prose brevi (2001) ; Nuovi Versi (2004) ; il romanzo “Desideri”.

Suoi racconti e liriche sono pubblicati in antologie e riviste letterarie.

Ha scritto testi teatrali , anche per bambini, una favola musicale. Ha tradotto dal francese e dall’inglese : Baudelaire, Mallarmè, Keats .

Ha ricevuto diversi riconoscimenti : il XXX premio Teramo per  un racconto inedito, sez. scrittore abruzzese (1997); il III Fata Morgana(2001); è stato finalista al  III Premio Assisi per la narrativa (1998).

La poesia di Michilli  unisce trasparenza “visiva e densità gnomica : “Forse da qui è possibile / prendere un’altra strada/ o forse si può scegliere/ di restare per sempre nell’attesa,/ teneri e nudi/ come lumache/ che non hanno indossato ancora il guscio/, la corazza impassibile dell’io”(Alba).

C’è un senso malinconico, il poeta si sente : “…come un viandante timoroso: /Viaggio per strade secondarie/ E solo di lontano guardo/ i tetti delle case/. L’amara ultima linea delle cose…”

Michilli non nasconde la sua predilezione per alcuni grandi della poesia :da Beaudelaire, a Keats, a Mallarmè. E come per Baudelaire, anche per lui “La Nature est un temple ou de vivants piliers/ Laissent parfois sortir de confuses paroles... « la natura è come un tempio dove pilastri viventi lasciano a volte uscire confuse parole ;L’uomo vi passa tra foreste di simboli. Che l’osservano con  sguardi familiari”.

Il poeta recupera il suo mondo di ricordi, di pensieri, accumulati nell’infanzia e nell’adolescenza: “Un gattino di latta;/Un largo battipanni di bambù/ (fu già spada fucile mazza scettro);/Poche fotografie virate in seppia/(in una sono nudo sopra una pelle d’orso);/Di mio padre, gli arnesi;/Di mamma,/La bella biancheria di lino/. Sul marmo i miei quaderni, le matite/Laggiù, lontano, il fuoco/In alto, l’ombra,/Nel cerchio della lampada sospesa/Noi tre, quieti, noi soli. /…Fuori era il mondo…E m’aspettava.(Fuori era il mondo)

Sono poesie intense, disegnate con sicurezza, in una dizione precisa, essenziale.La tematica è tutta desunta da riflessioni interiori, senza cedimenti a sfoghi consolatori.

I soggetti poetici sono : la vita, l’amore, la memoria, che si fondono e si potenziano a vicenda , come quando universi paralleli si compenetrano e si allontanano.

La realtà del passato riacquista le solide dimensioni di una lucida compresenza ed il presente propone le sue inquietudini alla magia del passato da cui attende una risposta e in cui spesso si immedesima e dissolve. La voce del poeta non è altro che quella del lettore, di tutti, che in quanto coinvolti riacquistano una parte essenziale della loro stessa anima.”C’è una verità, in quello che scrivi, e un senso malinconico e nitido della bellezza che rimangono nella memoria:e io non conosco altri segni di riconoscimento del valore”(G: Pontiggia) 

 

ATTRAVERSO LA VITA

 

Attraverso la vita

Come un viandante timoroso:

Viaggio per strade secondarie

E solo di lontano guardo

I tetti delle case.

 

L’amara ultima linea delle cose

Taglia il filo che unisce

Inverno e primavera.

S’apre il cerchio fatato,

E il tempo si distende

Nella breve stagione.

     

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